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Smagliature

Le smagliature sono definite come zone di atrofia cicatriziale dermo-epidermica e rappresentano un inestetismo o più raramente il segno di una patologia vera e propria.
A seconda della loro insorgenza, possono essere recenti o di vecchia data,ma in nessun caso è possibile eliminarle completamente. Pertanto ci troviamo di fronte a un problema multifattoriale nella sua genesi e determinismo, che rende difficile un approccio veramente efficace.
L’etiologia delle smagliature, dette propriamente striae cutis distensae, riconosce molteplici cause che attraverso diversi meccanismi patogenici portano ad una sofferenza circolatoria all’interno dei tessuti, con grande diminuzione dei vasi dermici e quindi diminuito apporto di sostanze nutritizie. Da ciò ne consegue una frammentazione della trama elastica e connettivale, che provoca un’alterazione della normale superficie cutanea.
Appaiono comunemente in concomitanza delle tipiche tempeste ormonali nel periodo prepuberale sulle cosce,sui fianchi,sulle mammelle e sui glutei e talvolta sulla regione deltoidea. Inizialmente si presentano come lesioni lineari di colore rosso violaceo, lunghe diversi centimetri,che gradualmente si restringono, si schiariscono e diventano atrofiche. Si riscontrano altresì come segno collaterale di fattori ormonali sottesi a patologie endocrine. Spesso si accompagnano alla gravidanza, specialmente a partire dal quarto mese del periodo gravidico quando le tensioni tissutali superano la velocità di adeguamento delle fibre elastiche e connettivali, manifestandosi preferibilmente sul seno,in regione lombo-sacrale e nei quadranti addominali inferiori. Rappresentano un effetto collaterale sia di iperstimolazioni che si vengono a determinare su certi tessuti e in certe regioni durante l’accrescimento di ossa e muscoli sia di iperstimolazioni connesse a mutamenti dei volumi corporei, come avviene nel caso di obesità o nel semplice sovrappeso. Qualsiasi intervento terapeutico, il cui obiettivo non può essere certamente quello di curare la patologia di base, ma quello di migliorare l’aspetto puramente cosmetico di tale inestetismo, ha più probabilità di riuscita se le smagliature sono recenti e il processo di cicatrizzazione non è avanzato.
Le varie metodiche dermo-estetiche messe a punto per stimolare i restii tentativi di autoriparazione del tessuto ormai soggetto a strie cutanee, da un lato, cercano di stimolare le cellule fibroblastiche nonché la produzione di nuove fibre collagene ed elastina; mentre, dall’altro, favoriscono il ripristino della circolazione sanguigna valida ad apportare il nutrimento indispensabile ai tessuti e alle cellule interessate.
La terapia, integrata da rimedi omotossicologici ad azione rivitalizzante e supportata da irradiazione laser biostimolante, atti a stimolare il trofismo cellulo-tissutale, porta ad un significativo miglioramento superficiale e profondo delle smagliature, con azione di freno sull’intrinseca attività destrutturante delle stesse.