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Addome
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In un 30% dei casi l’inestetismo addominale è limitato
alla zona sottombelicale ed è costituito da un modesto
eccesso di grasso e di cute, praticamente sempre associato
a un iniziale rilassamento dei muscoli addominali. In
questi casi, la tecnica della classica addominoplastica
risulterà sproporzionata al difetto da correggere, e la
semplice liposuzione non porterà a un risultato efficace.
La tecnica ottimale è una via di mezzo: è la mini-addominoplastica,
che, più semplice di quella precedentemente descritta
ma più elaborata della liposuzione, comporta una cicatrice
relativamente corta e non interessa l’ombelico. E di conseguenza
la convalescenza è più confortevole e più breve.
L’intervento viene eseguito in anestesia peridurale o
locale associata a sedazione, in regime di Day Hospital,
nell’ambito di una struttura autorizzata alla realizzazione
di un intervento chirurgico.
Tecnicamente, l’incisione rasenta la zona pilifera, segue
poi lo scollamento della pelle sino all’ombelico, il riavvicinamento
dei muscoli dell’addome e l’escissione della pelle, dell’adipe
in eccesso nonché di eventuali smagliature.
L’intervento si conclude con un’accurata sutura dei bordi
cutanei e con l’inserimento di un piccolo drenaggio nell’incisione,
che viene rimosso di solito dopo 48 ore. Un’iniziale medicazione
compressiva e contenitiva verrà poi sostituita da una
guaina di supporto, che dovrà essere indossata per almeno
tre settimane.
Dopo un periodo di riposo di almeno dieci giorni, vengono
rimosse le suture e il paziente potrà ritornare ad intraprendere
le ordinarie attività.
Le complicanze, quali l’ematoma e la necrosi, sono alquanto
rare. |
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