Simbolo storico di maternità, il seno, nella odierna civiltà
occidentale, rappresenta uno degli elementi essenziali della femminilità,
inimitabile testimone per ogni donna della propria forza seduttiva.
In questo contesto la mastoplastica additiva si pone come duplice
strumento di un risultato estetico qualitativamente migliore e di
una forte autovalorizzazione della donna, che in questo intervento
ritrova l’armonia delle forme desiderate.
- Seno poco sviluppato (ipoplasia mammaria)
- Seno piccolo e rilassato (ipotrofia mammaria con ptosi lieve)
- Seno svuotato ( a seguito di una gravidanza)
- Seno reduce da una mastectomia
- Asimmetria mammaria (un seno più piccolo dell’altro)
Questi i casi in cui l’impianto di una protesi specifica,
adatta per materiale e volume, può senz´altro migliorare
l’inestetismo.
Oggi la tecnica applicata alla medicina ha permesso di produrre
protesi per rimodellare il seno fatte con materiali nuovi e pratici
e con forme anatomiche.
Accanto alle protesi mammarie al silicone, ampiamente utilizzate
(nonostante le polemiche sulla loro sicurezza restano sempre le
più diffuse ed affidabili) perché alla palpazione
danno una sensazione più naturale, le protesi in hydrogel
(miscela di acqua e zucchero in soluzione fisiologica), ideate dal
chirurgo plastico francese Henry Arion.
La scelta delle protesi è dunque un passo particolarmente
importante da stabilire in concerto con il chirurgo in modo da far
combaciare le richieste della paziente con gli effettivi risultati
che si possono raggiungere.
Quando e perchè
- Dopo i 20 anni.
- Se il seno risulta poco sviluppato per un minimo o inesistente
sviluppo della ghiandola mammaria.
- In caso di eccessivo dimagrimento ( essendo l’adipe in questa
zona in abbondante quantità è chiaro che una riduzione
del peso corporeo porti ad una riduzione del volume del seno ).
- In presenza di rilassamento dovuto all’età o ad una
o più gravidanze.
- Per dare al seno il volume che desiderate.
- Per ritrovare un’ideale forma e plasticità.
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